QUEENS OF THE STONE AGE - Songs For The Deaf

2002

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  1. Jimmy Sans
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    QUEENS OF THE STONE AGE - Songs For The Deaf


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    (Interscope Records)
    2002


    Tracklist

    1. You think I ain't worth a dollar, but I feel like a millionaire
    2. No one knows
    3. First it giveth
    4. A song for the dead
    5. The sky is fallin'
    6. Six shooter
    7. Hangin' tree
    8. Go with the flow
    9. Gonna leave you
    10. Do it again
    11. God is in the radio
    12. Another love song
    13. A song for the deaf
    14. Mosquito song
    15. Everybody's gonna be happy



    Line Up
    Josh Homme - voce e chitarra
    Dave Grohl - batteria
    Nick Oliveri - basso e voce
    Mark Lanegan - voce



    Il terzo album della band di Josh Homme è probabilmente il migliore dei Queens Of The Stone Age. Devastante, grezzo, un marchio di fabbrica della famiglia Homme & Co. Joshua e Nick Oliveri si avvalgono della collaborazione degli amici Dave Grohl (Foo Fighters) alla batteria e alla voce Mark Lanegan (ex Screaming Trees) . Azzeccatissima la scelta di Grohl alla batteria che rende unici i pezzi come No One Knows, A song for the dead e A song for the deaf.

    Saliamo adesso su un'auto, puoi udire la portiera chiudersi. Stiamo per partire e il guidatore sta per accendere la radio. Cambia stazioni continuamente finchè non si sitonizza su di una. Quelle che ascolteremo a partire da questo momento saranno "solo" tracce di una radio intervallate da pause.
    You think I ain't worth a dollar, but I feel like a millionaire è la prima traccia dell'album, cantata dal rabbioso Oliveri, che lascia presagire tutta la carica di questo disco. Questa canzone contiene una traccia fantasma e per poterla sentire bisogna portare indietro la prima traccia fino a -1:30 secondi. Però purtroppo non è presente su tutti gli album. Si chiama "The Real Song For The Deaf" e potrebbe essere chiamarsi così in quanto solamente i "sordi" sono in grado di udirla.
    Segue la carismatica No one knows. E' trascinante, ricorda per la ritmica un pezzo jazz. Probabilmente è il brano tuttora più famoso dei QOTSA e dell'album. Lo si può definire un cavallo di battaglia dei Queens Of The Stone Age, un brano da ascoltare e riascoltare, con un motivo che ti si fissa irreversibilmente nella tua testa.
    In First it giveth , pezzo seguente, invece si alternano atmosfere prettamente stoner a momenti acustici. Poi ecco arrivare come un treno dal nulla A song for the dead. una Homme ripete fino allo stremo delle forze un riff incalzante, rimarcato subito dopo da Dave Grohl con la batteria. Con un intro difficile da dimenticare. Lascia senza fiato anche l'effetto doppia chitarra dell'assolo, che ricorda un non so che del famoso Jimi. Nei primi trenta secondi di The sky is fallin' sembra che il cielo stia realmente crollando su di te. Le inconfondibili urla di Oliveri ritornano prepotentemente nella delirante Six shooter. E' stavolta Lanegan a cantare la malinconica Hangin' tree che precede la veloce Go with the flow . Incredibile constatare cosa riesca a creare Homme con sole tre note. Sembra compiere una vera e propria magia, infatti si ha la percezione di ascoltare non tre ma mille note. La chitarra potente di Josh sorretta dal corposo di Nick accompagna un'altra chitarra ancora dal suono più sottile, che pare espandersi nello spazio. Riecheggia, quasi come se ingaggiasse un duetto assieme ad Homme.
    Il brano successivo è l'orecchiabile Gonna leave you, che precede Do it again. Molte song dei dischi successivi a mio avviso si ispireranno a questa canzone, soprattutto quelle in "Era Vulgaris", l'ultimo album della band (bisogna però necessariamente ricordare che la fattura di Do It Again è tutta un' altra cosa rispetto a quelle di quelle di "EV"). Poi ci sono God is in the radio, vagamente blues e la triste e sixties Another love song, in perfetto stile The Doors. Dopo la maledetta A song for the deaf, sentiamo l'unica canzone acustica dell'album, la ballata triste Mosquito song, con uno splendido pianoforte classico. Non vorrei azzardare ma ricorda i Jethro Tull. Il disco rosso col forcone satanico in copertina si chiude con la divertente Everybody's gonna be happy.

    Gli appassionati del genere stoner non si sono certamente fatti mancare l'ascolto di questo album. Sicuramente perchè questo è un album sotto molti punti di vista innovativo. Traccia una linea sottile tra lo stoner post-Kyuss e il puro hard rock. Senza dubbio si perde la vena psichedelica degli album precedenti, infatti è caratterizzato da una chitarra più diretta e precisa, senza lasciare spazi a sbavature. A mio avviso è uno dei migliori dischi (se non il migliore) che il rock mondiale ha saputo sfornare nel nuovo millennio. E con questo discone i fan di Homme e compagni ancora oggi sono in attesa di un altro disco di questa portata. Viene infatti naturale paragonare gli altri album dei Queens (precedenti e non) a questo perchè segna di sicuro uno spartiacque netto tra "Rated R" (ancora un pò troppo influenzato dall'eredità Kyuss) e il successivo Lullabies to Paralyze. Quando si è fatto il grande salto di qualità però è difficile mantenersi sullo stesso livello. I fan attendono ancora un nuovo capolavoro. I Queens Of The Stone Age infatti percorreranno negli anni avvenire la linea tracciata da questo album. E' stato oramai tracciato un solco indelebile profondo che per sempre rimarrà sulla terra sabbiosa dello stoner rock mondiale. Qualche anno dopo il gruppo cambia formazione, con l'ingresso di Joey Castillo alla batteria e Troy Van Leeuwen come seconda chitarra e di Song For The Deaf rimarrà soltanto il lontano ricordo dei bei tempi ormai passati.

    Voto: 9/10

    Edited by Jimmy Sans - 5/11/2007, 09:11
     
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  2. minister of r'n'r
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    voto giusto, secondo me, per uno dei 10\15 migliori dischi di questo decennio sino ad oggi. homme e co. decisero di abbandonare in parte lo stoner per un rock (hard?) robusto e trascinante, a tratti mainstream ma senza mai snaturare le attitudini sonore. una serie di pezzi che sono piccoli (grandi) classici, collaborazioni azzeccatissime come quella di ghrol e lenegan hanno fatto il resto. saranno pure canzoni per sordi, ma quelli che l'han sentite si son rifatti gli orecchi!
     
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    il disco lo adoro, secondo me da molti più spunti di discussione di quanto non appaia dalla recensione, davvero troppo scarna a mio avviso

    e il testo di Millionaire è così rilevante? tenendo conto poi che è stato scritto 3 anni prima da un musicista che manco ci suona qui dentro...
     
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  4. JØHN
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    CITAZIONE (Seba. @ 4/11/2007, 18:34)
    il disco lo adoro, secondo me da molti più spunti di discussione di quanto non appaia dalla recensione, davvero troppo scarna a mio avviso

    e il testo di Millionaire è così rilevante? tenendo conto poi che è stato scritto 3 anni prima da un musicista che manco ci suona qui dentro...

    non faccia il precisino, signor seba <_<

    scherzo :sticazzi:
     
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  5. .Ale.
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    Bella recensione anche se avrei dedicato più di mezzariga all'imponente Go with the flow
     
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    Il mio preferito dei QOTSA: il più melodico (fatta forse eccezione per "Lullabies..", che però è di molto sotto), trascinante, bello dal primo all'ultimo pezzo. Uno dei migliori dischi del nuovo millennio.
     
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  7. Jimmy Sans
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    CITAZIONE (Seba. @ 4/11/2007, 18:34)
    e il testo di Millionaire è così rilevante? tenendo conto poi che è stato scritto 3 anni prima da un musicista che manco ci suona qui dentro...

    Non so te Seba ma a me quel "Gimme toro, gimme some more" del ritornello piace tanto. Sarà anche stato scritto da un altro ma lo canta Oliveri...
     
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    anch'io darei più spazio alle descrizioni dei mille risvolti sonori del disco... sarà perchè per me è il numero 1 del terzo millennio
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  9. Jimmy Sans
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    Ho aggiunto alcuni pezzi.
     
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    CITAZIONE (Jimmy Sans @ 4/11/2007, 19:59)
    CITAZIONE (Seba. @ 4/11/2007, 18:34)
    e il testo di Millionaire è così rilevante? tenendo conto poi che è stato scritto 3 anni prima da un musicista che manco ci suona qui dentro...

    Non so te Seba ma a me quel "Gimme toro, gimme some more" del ritornello piace tanto. Sarà anche stato scritto da un altro ma lo canta Oliveri...

    ne ho parlato con Sga ed Ema giusto ieri... le citazioni dei testi van bene ma non perchè piacciono, perchè devono servire come spunto all' analisi del disco...
     
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  11. Jimmy Sans
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    CITAZIONE (Seba. @ 4/11/2007, 23:00)
    CITAZIONE (Jimmy Sans @ 4/11/2007, 19:59)
    Non so te Seba ma a me quel "Gimme toro, gimme some more" del ritornello piace tanto. Sarà anche stato scritto da un altro ma lo canta Oliveri...

    ne ho parlato con Sga ed Ema giusto ieri... le citazioni dei testi van bene ma non perchè piacciono, perchè devono servire come spunto all' analisi del disco...

    Tolte. Ho rivisto anche tutta la recensione.
     
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  12. GoddoG
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    yeah, miglior album secondo me dei QOTSA, il + completo. Grohl alla batteria è stato fondamentale
     
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11 replies since 4/11/2007, 17:08   707 views
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