Jimi Hendrix

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    CITAZIONE (Hal_9000 @ 17/10/2006, 13:08)
    steve vai e' un po' come ibrahimovic quando non fa gol.... tanto rumore per niente, poi non sta scritto da nessuna parte che per essere grandi chitarristi si debba per forza fare assoli chilometrici con posizioni da kamasutra.
    Se poi si e' amanti del virtuosismo piu' sfrenato c'e' uno come Holdsworth che fa passare per scolaretti parecchi, con la differenza che questo usa i suoi orgasmi solistici per una costante ricerca finalizzata alla Musica, intesa come arte e non come circo Barnum.

    Steve Vai e' preparato tecnicamente, ma si sta rovinando con le sue stesse mani, perche' fa esclusivamente quello che il suo pubblico gli chiede, e un Artista Vero dovrebbe sempre seguire la sua ispirazione invece di strizzare l'occhietto a qualche assatanato da 1a fila, poi e' inconcepibile che un musicista faccia una canzone di 4 minuti di durata con dentro 3 min. e 40 di solismo... il solismo dovrebbe essere un evento con Vai e con quelli come lui e' una costante ripetitiva.

    Comunque ripeto, tecnicamente Vai e' grande, ma e' stato all'universita' della musica (Zappa) ed invece di capirla la lezione, la ha imparata a pappagallo.

    vero.
    Non a caso io, oltre al periodo zappiano, amo il primissimo periodo di Vai, quello di "Flexable" (che preferisco anche a "Passion And Warfare"), periodo in cui risente ancora molto della colalborazione con Zappa e riesce a comporre pezzi non solo fini a se stessi... anzi, anche piuttosto bizarri ed originali, come piacciono a me.
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  2. Il_Prete_di_Boston
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    Dopo il chiarimento sulla leggenda che invece è la verità, mi inserisco nella discussione (che comunque non c'entra niente col titolo del topic...).

    A chitarristi come Vai e Satriani (che ho visto dal vivo, mi sono piaciuti, niente da dire) preferisco gente come Clem Clemson dei Colosseum, che stanno in un gruppo, suonano canzoni da gruppo (se mi concedete questa distinzione dalle canzoni di Vai, che non sono fatte per un gruppo ma per una chitarra accompagnata da altri strumenti) e piazzano dei soli che portano via in quanto a emozione e (perchè no) tecnica.
    Rock oN!
     
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    CITAZIONE (Close to me @ 7/1/2005, 12:01)
    se Jimi avesse avuto la possibilità di maturare non so proprio cosa sarebbe diventato :You_Rock_Emoticon%5b1%5d.gif: :You_Rock_Emoticon%5b1%5d.gif:
    aapunto perchè è durato poco, penso sia il migliore,praticamente in 3-4 ha cambiato il mondo della musica e della chitarra.. :rock.gif: :rock.gif:
    subito dietro Jimi per me c'è Jimmi Page,un altro mostro:
    insomma questa è la mia classifica

    1)Jimi hendrix
    2)jimmi page
    3)david gilmour(mi piace troppo!)
    4)eric clapton
    5)ritchie blackmore
    6)kirk hammett
    7)jerry cantrell
    8)mark knoplfer
    9)pete townshend
    10)slash

    non sono necessariamente i più bravi(anche se hendrix e page per me sono i migliori) ma sono quelli che mi gustano di più

    no dai non mi puoi mettere nella stessa lista hendrix e slash :D :D :D

    fare una lista di chitarristi piu bravi è impossibile.. di chitarristi importanti anche.. di sicuro jimi ha dato una scossa senza precedenti nel modo di suonare, ha dato il via all'era moderna della chitarra. chitarristi come satriani e vai non andrebbero considerati (pur essendo un ammiratore di satriani) perchè semplicemente non hanno fatto niente. tutti i grandi chitarrai virtuosi si sono ispirati ad hendrix.. satriani, vai, malmsteen, van halen.. se non ci fosse stato molto probabilmente questi tizi nemmeno avrebbero cominciato a suonare la chitarra..

    per me è troppo un mito hendrix.. suona la chitarra con una scioltezza incredibile.. ci viaggia proprio! una semplicità di esecuzione invidiabile :yeah:

    CITAZIONE (Dott. Zhivago @ 7/8/2005, 12:33)
    CITAZIONE (Ictus @ 7/8/2005, 10:59)
    ma che cazzata...

    ma se Hendrix è stato nei para', era pro-guerra nel Vietnam...

    questa è rivisitazione...

    Mi spiace Ictus ma la cazzata l'hai detta anche te... :up: Hendrix non era assolutamente a favore della guerra...Anche perchè come si spiegherebbe il suo atteggiamento critico a Woodstock? l'inno americano storpiato?

    Farmakon

    CITAZIONE
    io Page lo metterei anche davanti ad Hendrix. Potrà sembrare una bestemmia ma lo considero superiore..

    non è una bestemmia, è semplicemente una "cosa che non sta nè in cielo nè in terra" (per non dire un'altra parola :D ). Quello che ha dato Hendrix al mondo della chitarra è molto superiore rispetto a quello che ha dato Page.... :up:

    SSSSSTRAQUOTISSIMO!!!!

    page ha fatto dei riff passati alla storia ok. ma nello sviluppo della chitarra conta zero. ha usato per primo il fuzz con hendrix, ma tutte le migliorie le ha sviluppate hendrix... già... se non fosse stato per hendrix forse nemmeno esisteva la distorsione!!! vabbè forse è esagerato, ma ha dato un contributo determinante nello sviluppo dei distorsori....

    CITAZIONE (faceman @ 16/10/2006, 11:07)
    CITAZIONE (MrBungle82 @ 7/8/2005, 18:06)
    A me piace tantissimo Steve Vai... Cmq l'influenza e la portata rivoluzionaria di Hendrix sul mondo chitarristico è inarrivabile ;)
    Rimanendo in quest' ambito ultimamente ho scoperto Buckethead, ho visto alcuni video... cazzo è un mostro pure lui :rock: (e non perché porta la maschera :D ) Ora mi sono procurato anche alcuni album (prima lo conoscevo solo per alcune collaborazioni live con Patton)... Sta scalando diverse posizioni nella mia classifica personale dei migliori chitarristi... :wub:

    (IMG:http://www.monkeyview.net/id/1369/pics/buckethead.jpg)

    Steve vai sarà pure un mostro di tecnica ma rimane un esecutore fine a se stesso...in fatto di inventiva e tutto il resto che sono le caratteristiche dei più grandi chitarristi di sempre non c'è paragone alcuno tra lui e uno come Hendrix.
    Se proprio devo ascoltarmi tecnica e buon gusto preferisco sempre lui:

    image

    superquoto... lui è al confine tra supertecnica e cuore.. pensa quando suona, non va come un treno sulle note...

    CITAZIONE (Pingufo @ 16/10/2006, 11:41)
    CITAZIONE (_Cippa_ @ 15/10/2006, 20:57)
    Grande Hendrix, ultimamente mi sto intrippando con le sue canzoni

    Avete parlato di Hendrix chitarrista, e va bene (per me non è il migliore, il più grande rimane Iommi), ma Hendrix era artista a tutto tondo, (a parte i testi) era anche dotato di una voce straordinaria, non scordiamolo! Mi emoziona tantissimo la sua voce, il suo canto, dolce e acido, calmo e sofferto allo stesso tempo.

    Grande Cippa, anche io la penso come te. Limitarsi ad un Hendrix chitarrista vuol dire prenderne solamente una parte. Era un artista completo, dalla voce straordinaria.

    vabbè dai non esageriamo.. voce straordinaria... :D hendrix era tutto tranne che un cantante! :woot:

    Edited by MrBungle82 - 14/8/2007, 14:10
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    ahahaha, me ne ero completamente dimenticato. Quando arrivai su questo forum, ero in fissa con Steve Vai che reputavo il miglior chitarrista vivente. prassi normale quando consideri qualcuno in tutto e per tutto il migliore. Ma devi retttificare la mia posizione.


    Io adoro Ste Vai, amo i suoi dischi e la sua incredibile personalità carismatica. Ho gioito e sbavato vedendo le sue capacità messe all' opera durante i suoi funanmbolici live. Ma piano piano il mio amore è parzialmente scemato ( o parzialmente scremato, fate vobis) ed ho iniziato a notare i difettucci di quest'uomo. Un grande, ma con dei difetti. E siccome Dio è perfetto, non può essere il migliore.
    Steve ha realizzato dei dischi che sono dei capolavori (sex & the religion, flexable, passion and warfare, the fire garden) ha avuto una fulgidissima carriera con Zappa, si circonda di muscisti ottimi ed ha suonato con le leggende della Chitarra.
    Ma a volte pecca di ùbris, e si lascia andare negli assoli a volte senza capo ne coda, perdendo il contatto con il pubblico, visto che si aliena. Il concetto dell' alienazione va di pari passo con il suono vaiano: sperimentato, esasperato, ricercatissimo negli effetti, si distacca da una linea che risucirebbero a seguire tutti, per spostarsi su un binario che segue solo lui. A volte risulta morto questo binario.



    Io ora (da mesi ormai) sono dell' idea che il migliore sia proprio Jimi Hendrix. Lui suona col cuore.

    Steve Vai rimane uno dei miei 5 chitarristi preferiti....
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    CITAZIONE (Sgabrioz @ 17/10/2006, 23:33)
    ahahaha, me ne ero completamente dimenticato. Quando arrivai su questo forum, ero in fissa con Steve Vai che reputavo il miglior chitarrista vivente. prassi normale quando consideri qualcuno in tutto e per tutto il migliore. Ma devi retttificare la mia posizione.


    Io adoro Ste Vai, amo i suoi dischi e la sua incredibile personalità carismatica. Ho gioito e sbavato vedendo le sue capacità messe all' opera durante i suoi funanmbolici live. Ma piano piano il mio amore è parzialmente scemato ( o parzialmente scremato, fate vobis) ed ho iniziato a notare i difettucci di quest'uomo. Un grande, ma con dei difetti. E siccome Dio è perfetto, non può essere il migliore.
    Steve ha realizzato dei dischi che sono dei capolavori (sex & the religion, flexable, passion and warfare, the fire garden) ha avuto una fulgidissima carriera con Zappa, si circonda di muscisti ottimi ed ha suonato con le leggende della Chitarra.
    Ma a volte pecca di ùbris, e si lascia andare negli assoli a volte senza capo ne coda, perdendo il contatto con il pubblico, visto che si aliena. Il concetto dell' alienazione va di pari passo con il suono vaiano: sperimentato, esasperato, ricercatissimo negli effetti, si distacca da una linea che risucirebbero a seguire tutti, per spostarsi su un binario che segue solo lui. A volte risulta morto questo binario.



    Io ora (da mesi ormai) sono dell' idea che il migliore sia proprio Jimi Hendrix. Lui suona col cuore.

    Steve Vai rimane uno dei miei 5 chitarristi preferiti....

    ah ecco, bene sei tornato in te! :D

    sicaramente però vai è tra i chitarrsiti più simpatici con satriani...
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    CITAZIONE (Sgabrioz @ 17/10/2006, 23:33)
    Io ora (da mesi ormai) sono dell' idea che il migliore sia proprio Jimi Hendrix

    Per quanto mi riguarda, questo è uno dei pochi punti fermi del rock.
    Basta vedere come si suonava la chitarra prima dell' ascesa (sì, è un Dio) di Hendrix e come si è suonata dopo.
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    Beh c'è una bill dei chitarristi "simpatici" e c'è una bill degli "stronzi".
    Steve stà nella prima, la seconda è capitana da Yngwie.

    @Bang: ovviamente. Jimi funge da parametro del rock. E' la pietra angolare dell'universo che tanto amiamo.
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    yngwie ha un carattere tutto suo... smerda tutti ma diciamo che se lo può permettere, è mooolto preparato. però è davvero stronzo :°°°°°D
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  9. DaveJWarner
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    possibile che i dischi tutti dopo il 1968 son da gettar via?
     
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    no... anche perchè Jimi è morto nel 1970 e dunque escluderesti anche Rainbow Bridge , Band of ecc... :sediata:
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  11. IjonTichy
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    CITAZIONE (Gidan Razorblade @ 11/3/2007, 13:15)
    no... anche perchè Jimi è morto nel 1970 e dunque escluderesti anche Rainbow Bridge , Band of ecc... :sediata:

    già...anche il live at Woodstock, Royal albert hall (grandissimo concerto), Live at Berkley live del 1970 uscito però solo nel 2003.
    merita molto anche First rays of the new rising sun dove Hendrix dimostra ancora una volta di saper usare la sua chitarra come una variegata e grande tavolozza di colori.
     
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    Per me non c'è nulla da buttare di hendrix. Già la produzione è poca, figurarsi mantenere solo electric e are you experienced.


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  13. IjonTichy
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    CITAZIONE (Sgabrioz @ 11/3/2007, 20:29)
    Già la produzione è poca

    quella post-mortem no però...posso capire che uno fa bene a mettere alla luce dei brani inediti di Hendrix ma quando è troppo è troppo.
    hanno fatto 18 compilation su di lui...il 95% se lo potevano benissimo risparmiare.
     
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    Più che una Scheda (le menate storiche lo so,le trovate ovunque e per approfondimenti ,sono disponibili almeno 3 splendide Biografie), Guida All' Ascolto di Jimi Hendrix:
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    Are You Experienced?

    Una gavetta come sessionman di Wilson Pickett, Tina Turner, King Curtis e Little Richard (il quale si lamentava addirittura che il giovane Jimi gli rubasse il palcoscenico) , viene messo sotto contratto da Chas Chandler (ex Animals) , che nel regno unito gli fa registrare il primo disco. Partendo dalla cover di “Ehy Joe “ ,così sorprendentemente valorizzata dal chitarrista, in una veste Blues di alto stile. Uno stile che padroneggia benissimo, aggiungendo tecnica e cuore ( Red House, I Don't Live Today) il vero capolavoro è la superba “ Third Stone From The Sun” , fondendo anche le ritmiche jazz, Jimi crea una gemma di inestimabile valore artistico che regge perfettament eil paragone con tutto ciò
    che la psichedelia aveva proposto in quegli anni. Un disco fondamentale per il Rock proposto in tutte le salse, richiami alla black music ( Highway Chile ,sempre sottovalutata, ha un Pattern che farà storia in materia) , e a radici tribali ( la convulsa Manic Depression e la ruffiana Stone Free dimostrano che il batterista Mitch Mitchell non era esattamente un elemento scenografico) . Come se non bastasse, centra riff che faran parte dell' ABC dei chitarristi che verranno ( Purple Haze e Foxy Lady in primis) e soluzioni artistiche che ispireranno il songwriting di artisti di più correnti ( 51st Anniversary tra l'altro sembra aver ispirato gli esordi anche dei The Cure) , inconfondibile il suo tocco anche quando la sua chitarra ,oltre che a colpire, vuole accarezzare orbite di dolci ballad (The Wind Cries Mary)

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    Axis:Bold As Love
    Forse non aveva tutti i torti il giornalista (è Noel) che nell'intro “EXP” ,annuncia l'avvento di un alieno (con tanto di effetti chitarristici che ne simulino l'atterraggio ) in un divertente gag con il chitarrista, per il periodo è assoluta avangarde. Dopo pochi mesi dal primo disco, l'album della triade che solitamente vien sottovalutato , il più tributario verso la musica nera . Eppure i risultati sono stupefacenti anche in questo caso. L'apertura è affidata alla languida “ Up from the Skies” ,jazzata nella sensualità pacata degli esperimenti del trio; che accelerano in “ Spanish Castle Magic” , dal ritmo contagioso e incursioni spettacolari delle 6 corde. Perchè quando Jimi si lancia nei suoi virtuosismi sa essere realmente devastante (“Ain't No Telling” ) , e non è nemmeno detto che ciò debba essere fatto in un contesto puramente rock, note magiche si disegnano nell'aria di “ Little Wing” , creando probabilmente l'atmosfera del brano più fascinoso e catartico della raccolta. Non mancano di certo i riferimenti all' hard blues (“ If 6 Was 9” e la titletrack, a tratti Crooneristica ) e al rock and roll revival ( “ You Got Me Floatin'” con tanto di coretti retrò e il falsetto di “ Wait Until Tomorrow” a narrare le vicende di due sfortunati amanti) . C è sicuramente più spazio per il bassista (ex chitarrista) Noel Redding , autore di una splendida prova nella sezione ritmica di “Little Miss Lover” e vocalist di “She's So Fine” (che in fin dei conti è il brano meno coinvolgente del disco, anche perchè Jimi si sa, non apprezzava molto che qualcuno lo sostituisse dietro al microfono). L'episodio più atipico del disco resta “ Castles Made of Sand” , tra chitarre registrate al contrario e un cantato/parlato vicino a ciò che una decina d'anni dopo si chiamerà sotto il nome di Rap.

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    Electric ladyland (la prima stampa)
    !Have You Ever Been To Electric Ladyland? The magic carpet waits for you so don't you be late “ , ed è bene che prendiate a cuore questo invito del chitarrista,se non avete mai ascoltato quest album, fatelo. Per capire come un disco rock può rimanere al passo con gli anni anche passati 30 anni, e certo non solo per la perfetta produzione di questo disco ( la perfezione dell'artista arrivava al rifare una take anche 50 volte per ottenere il suono che voleva) , ma per la continua ricerca nella contaminazione del blues, materia difficile, e lui nemmeno sapeva leggere gli spartiti. Non si direbbe però dalla splendida “Voodoo Child” (con Jack Casady al basso e Steve Winwood all'organo Hammond, i problemi con Noel erano già insanabili a quanto pare ) o alla frenesia di “Gypsy Eyes” . Un disco che possiede un dinamismo moderno anche nella scelta dei singoli ( vennero scelte la melodica “ Burning of the Midnight Lamp” e la trascinante “ Crosstown Traffic” , dedicata all'altra faccia della medaglia dell'esser idolatrati) e il gusto di legare con un filo immaginario le composizioni (psichedelia solista in “ Rainy Day, Dream Away”, e la chitarra sembra continuare una pregrassione solistica in “ Still Raining, Still Dreaming” , uan vera pioggia di note che proseguono oltre il cantato). Sicuramente tra i tre album,è il meno immediato, pezzi come “1983” ( suite lisergica che intavola un viaggio da 13 minuti sulle ali di sei corde e poderose rullate che delicatamente sfuma via sulla coda strumentale “ Moon, Turn the Tides...Gently Gently Away” , ha l'effetto di un anima che sembra dondolare tra un orecchio e l'altro dell'ascoltatore) .
    Il trio di chiusura è monumentale, l'interessante effettistica in “House Burning Down” da strada alla spettacolare “All Along the Watchtower”, probabilmente una delle migliori cover della storia della musica, ricca di phatos e gravida di una tensione liberata da un orgasmico assolo finale, riarrangiata in maniera opposta al minimalismo Dylaniano. “Voodoo Child (Slight Return)” termina in capolavoro di circa 5 minuti di creatività esplosiva , senza schemi. È lo schema.

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    Band Of Gypsys
    Tra beghe legali e la mafia dei Black Panthers , venne registrato quest album dal vivo . Il trio Black del momento, Hendrix affiancato da due stelle (Buddy Miles alla batteria e Billy Cox al basso ) . Ci sarebbe da contare i furti che negli anni successivi ci son stati nei confronti della jam di questo live, a partire dai funky riff di “Who Knows”(intorno al settimo minuto raggiunge l'apice ) , “Machine Gun” lascia dilatare un affresco di Rock scuola Cream, Blues imbevuto di psichedelia che supera i dieci minuti, citazioni testuali e musicali (rullate come proiettili, 20 anni prima di One dei Metallica) alla guerra in Vietnam. Distorisioni, Cori, buio. Il silenzio e poi è solo Jimi.
    “Changes” ha un andazzo quasi country rivestito di elettricità e il tipico tocco della musica nera, trascinante e asciutto, tagliato solo dal wah wah , cantato da Cox. Udendo le prime note di “Power To Love”, ci si accorge ancora una volta dell'importanza del musicista di questa biografia, il primo minuto gli vale il conio del detto tipico “un intro Hendrixiano” , ne segue una giostra di jam tra il funk/blues e il folk, la sintonia è presente ed è palpabile. Come il gradimento della platea che quasi non si accorge di quanto la band abbia provato poco prima di esibirsi a questi livelli.
    “ Message Of Love” è proposta nella sua versione più ispirata, genialità assoluta negli inserti solistici, merito anche del drumming di Buddy Miles, un vero metronomo. Il pubblico accoglie con entusiasmo la scelta di collaborare in “We Gotta Live Together” , un funky stomp celebra il brano, anche in questo caso, riuscito. Cox&Miles ripresero il tema della serata ,pubblicando “Band of Gypsys :return” anni dopo, intanto il marziano era tornato nel suo pianeta, ma resta un gran bel disco,con nuovi arrangiamenti,consigliato a chi ha gradito il primo evento.
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    First Rays Of The New Rising Sun
    ebbene si, questo sarebbe dovuto essere il nuovo disco di Jim, la carica selvaggiamente acida e lascia più spazio ad una vena più solare ("Angel" sembra essere il papà languido delle ballad del primo disco), e ovviamente non sappiamo di quanti pezzi l'artista avrebbe successivamente corretto. Molti brani sono prodotti in maniera più scarna e diretta proprio a questa ragione (overdose di Wah nello stupendo saggio hard blues "In From The Storm") .Assolutamente non di secondo piano a contenuti chitarristici (la placida "Belly Button Window" con tanto di fischiettata finale è un leggero capolavoro valente più di 3 raccoltine/scarti post mortem di fine anni 70) Aumentano le coriste quando gli ospiti e l'uso meno sussurrato di elementi percussivi (furente groove "Ezy Ryder"). Non mancano le sortite votate ad un rock and roll ("Stepping Stone") e Blues ("My Friends") più canonico e d'impatto . Si respira un clima gioioso da party (folleggiante rock/samba "Room Full Of Mirrors",episodio sperimentale a se), la prima invitata è l'ispirazione.


    ____
    Rainbow Bridge (non film)
    Ascoltando “Pali Gap” , oltre che a rimanere a bocca aperta per la naturalezza nella quale viaggia funambolicamente tra le note, noterete quanto il disco si distacchi abbastanza dal lavoro precedente (ad esclusione di “Earth Blues” con il suo coro gospel e “Dolly Dagger” sulla scia di Axis).” Room Full Of Mirrors” lavora duro su percussioni e sovraincisioni di chitarre che duettano anche con la stesso timbro vocale. “Hey Baby (New Rising Sun)” resta una della ballad più pregevoli del repertorio, melodicamente efficace già dai primi ascolti. “ Izabella” sperimenta tonalità più solari, arrangiata sotto i canoni della black music moderna e le affilate soluzioni di un plettro davvero infuocato. Quest ultimo diventa poi la luce nell ombra di alcuni brani che sembrano incompiuti , ma nonostante ciò,degni di nota : “Little Drummer Boy-Silent Night” e “ Hear My Train A-Comin'” ( undici minuti son sicuramente troppi) e il proto punk di “Stepping Stone” . Star Spangled Banner vien proposta in una versione più curata ( e meno affascinante della celebre versione storica)


    Cry Of Love
    Il disco più vicino al Soul della discografia, lo dimostra la carica “Freedom” e le venature rock di “Ezy Rider” , l'album è più morbido del suo “gemello”, riscosse un moderato successo commerciale (sarà anche perchè Mitch Mitchell torna in supporto dell'artista, e la zuccherosa “Angel” si più elencare tra le melodie più ispirate&catchy dell'artista) , confezionando al suo interno godibili brani con anche ottime intuizioni ( l' arpeggio di “Night Bird Flying” , la fantasia di “Astro Man”) che però infondo nulla aggiunge ne toglie alla memoria complessiva di Jimi (si sfiora il Lo-Fi con “Belly Button Window” )

    Live&Disco Postumi&Amenità varie :
    c è da dire una cosa, tra l'avidità di Chandler e una non precisissima legge sul Copyright del periodo, il mercato è stato letteralmente invaso di prodotti che catturino almeno una nota di Hendrix. Dalle Demo ai live, fino a giungere alle jam session e scarti di sovraincisioni. Dell' 80% di sta roba potete farne tranquillamente a meno (a meno che non vi vogliate ascoltare la trecentesima versione di Fire ,ecc ) ,vale la pena solo spendere due parole sui prodotti che solitamente sono più in risalto su questo diluvio commerciale e chicche varie:

    Live At Woodstock : non penso devo aggiungere molto qui, esibizione spettacolare, graffiante, dal suono crudo. Da avere
    In The West : fossi in voi,lo eviterei, ci sono inediti si, ma sembra si voglia davvero grattare il fondo di un barile che grida pietà.
    War Heroes : vale il discorso fatto sopra. Ma se proprio dovete ascoltarvi uno dei due,vada per questo.
    You Can Be Anyone -Timothy Leary : un occasione per sentirlo suonare il basso , l'amico Buddy Miles alle pelli, godibile.
    Isle Of Wight: se ne parla sempre tanto, il Woodstock dei poveri, ma il concerto non andò bene, clima ostile, Jimi che non recupera la stanchezza dal viaggio, è un po' appannato...
    Live at Berkeley- 2nd Show : decisamente meglio. Da avere
    South Saturn Delta: è pure del catalogo della famiglia di Hendrix,ma non ne trovo il senso. In bilico tra una raccolta,inediti e due alternate version, ma prendere un disco per una nuova versione di All Along The Watchtower ,non so se convenga.
    The Ultimate Experience: best of fatto come la faccia loro, da evitare.
    BBc Session: in doppio disco, tutte le apparizioni di Jimi alla radio e televisione. Con cover inedite, Jingle per radio one per la stessa radio,intermezzi di intervista, e più spazio (una volta tanto) ai brani di Axis. Qualità ottima, da avere.

    Live at Monterey: tour del primo disco, merita.
    Concerts: raccolta,inutile.
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    The Jimi Hendrix Experience Box Set : 4 cd ( e se non erro, 1 dvd ) , il prezzo è alto, ma è il must per gli appassionati di alternate versions ,unrelased e live rari di brani. Qualità ottima.

    Edited by Gidan Razorblade - 4/3/2010, 14:17
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  15. IjonTichy
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    ottima scheda :up:
    i Dischi ufficiali prima della sua morte sono da avere tutti.
    dei Postumi invece ho Woodstock, Isle of Wight (come hai detto tu non eccezionale), Live at Berkley (che adoro), Live at Monterey (devastante come pochi) e The Jimi Hendrix Experience Box Set che secondo me è la migliore uscita postuma dal 1970 in poi...
     
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147 replies since 7/1/2005, 02:00   2684 views
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