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Dovrei citare davvero tanti pezzi.
Forse quello a cui sono più legato è Here Is No Why: melodia fantastica, testo corganiano in tutto e per tutto. E poi è la canzone che anni fa, in un periodo abbastanza complicato della mia vita, mi ha tenuto spesso compagnia (mi ricordo perfettamente che la tenevo sempre in cuffia mentre andavo dalla mia psicologa, per dire ).
Amo molto anche Bodies, penso che chiunque di noi almeno una volta nella sua vita si sia immedesimat* in quel "love is suicide" urlato a pieni polmoni. Tra l'altro canzone dal grandissimo tiro e che a naso un gruppo come i Deftones deve aver ascoltato più di una volta.
Poi c'è To Forgive che mi spacca sempre il cuore, "empty party afternoons won't come back" è secondo me la frase che descrive meglio di qualunque altra la vera perdita dell'innocenza e l'inizio della disillusione.. -
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Sì, sì, sì, concordo totalmente con te sui quei tre pezzi. Li adoro. a naso un gruppo come i Deftones deve aver ascoltato più di una volta.
Non molto tempo fa ho visto un video (devo recuperarlo) in cui Chino Moreno fa un'ospitata in un concerto recente degli SP e canta due pezzi, uno dei quali è proprio Bodies.
Io ne aggiungo altri 3 (troppi?), tutti su "Dawn to dusk" che tra i due è quello che decisamente mi piace di più e tre pezzi che sono in fila:
-Galapogos: I won't deny the pain, I won't deny the change è un altro ritornello super-corghiano (ma tutta la canzone è stupenda).
-Muzzle: vogliamo davvero lasciarla fuori? Clamorosa!
But I knew exactly where I was
And I knew the meaning of it all
And I knew the distance to the sun
And I knew the echo that is love
And I knew the secrets in your spires
And I knew the emptiness of youth
And I knew the solitude of heart
And I knew the murmurs of the soul
-Porcelina of the Vast Oceans: uno dei miei pezzi preferiti di tutto il disco, la linea di cantato mi ha sempre conquistato e qui si capisce come Billy sia al massimo della forma. E poi The steam of my misfortunes Has given me the power to be afraid!
Insomma tutta roba, forse vista oggi, estremamente da adolescente (anche se qualitativamente validissima) ma oh, erano gli anni 90 e quando è uscito quel disco avevo 16 anni quindi fuck yeah.. -
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Dal primo Love, tutta "elettronica" e marziale
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Dal secondo invece gli estremi, in tutti i sensi
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opener con uno dei riff più malvagi del rock alternativo
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qui invece col piano in dissolvenza vedi il libro che si chiude alla fine dei grandi film fantastici per ragazzi di un tempo. -
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Su spotify trovate la versione deluxe di MCATIS che è davvero infinite perchè sono 5 ore abbondanti.
Io non mi sono azzardato a sentirlo tutto, perché sono diverse versioni però se uno vuole trascorrerci la serata:
Un disco molto bello e non lo scopro certo oggi, però ho sempre preferito il lato A al lato B (ma non nelle donne, - bomberismo allert -). Levando i singoli, i miei tre brani preferiti sono:
An Ode to No one, anticipata da un intro che è una vera e propria rullata di tamburi prima della carica, dell'esplosione di rabbia giovanile che deflagra con tutta la sua violenza e che rappresenta una delle anima del suono degli SP. Già dal titolo, quel Fuck You, che è indicativo del messaggio di cui gli SP si fecero alfieri (oltre a quello per cui li ringraziava Homer Simpson nella famosa puntata in cui li incontra), insieme ad altri esponenti del movimento grunge e dell'alternative rock degli anni novanta. An ode to No One ha di accattivante queste montagne russe tra incursioni furibonde e momenti in cui poter rifiatare, per poi ricominciare in questa spirale di rabbia ed energia.
Muzzle, oltre che essere così novantiano nella musica, ha un testo che mi colpisce sempre per la profonda umanità e per la scelta di issare a vessillo la propria fragilità e farne corona da portare con fierezza. Qualcosa che, personalmente, mi ha ricordato il Mito dell'assurdo di Camus, uno dei saggi principe sull'esistenzialismo e sul tema del suicidio e della vita (ma non solo). In questo testo, di una complessità spaventosa e che ha richiesto una mia totale attenzione nella lettura, veniva delineata nella parte conclusiva la figura di Sisifo. Per me in Muzzle Corgan è un moderno Sisifo, che lotta tra la sua posizione di rockstar, la sua notorietà che comunque non risolve i suoi problemi, non colma il vuoto che prova o risponde ai suoi interrogativi. Ma, alla fine, accetta l'assurdità della vita e capisce quello che non può essere detto ma solo percepito. Una rivelazione
But I knew exactly where I was
And I knew the meaning of it all
And I knew the distance to the sun
And I knew the echo that is love
And I knew the secrets in your spires
And I knew the emptiness of youth
And I knew the solitude of heart
And I knew the murmurs of the soul
And the world is drawn into your hands
And the world is etched upon your heart
And the world so hard to understand
Is the world your can't live without
And I knew the silence of the world
Jellybelly, perché è una delle prove migliori della sezione ritmica e mi fa impazzire come suona la batteria di Chamberlin.
Ma anche Porcelina of the Vast Oceans ha un riff meraviglioso che, se vogliamo, è quasi un peccato sia nascosto all'interno della canzone. La stessa Here is no why è grandiosa.. -
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www.youtube.com/watch?v=0rOr6yTMCJI&feature=emb_title
Nuovo singolo, che sinceramente meh. Cosa ne pensate?. -
.www.youtube.com/watch?v=0rOr6yTMCJI&feature=emb_title
Nuovo singolo, che sinceramente meh. Cosa ne pensate?
Bruttino più che altro perché scialbo. Però ha anche uno dei videoclip più brutti di sempre.. -
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ultimo disco veramente terribile... niente di male che corgan abbia deciso di sperimentare col synthpop, ma questo e' veramente di scarsa qualita', oltre che senza anima. e dire che il disco del 2018 mi era pure piaciuto, ero rimasto piacevolmente sorpreso. l'ultimo invece gia' mi ha fatto storcere il naso dalla tracklist: 20 tracce per 70+ minuti. presagivo la ciofeca, anticipata dopotutto dai singoli ben poco convincenti. che dire, alla luce di cio' che ho sentito il presentimento era piu' che lecito
ma poi vorrei sapere, cosa sono sti titoli? starrcraft, wyttch, adrennalynne, tyger... dai billy, c'hai l'eta' di mio papa'.