Tracklist 1) Dance Devil Dance 2) Chimp Mosh Pit 3) Valley Of Disease 4) On The Beach 5) Do You Feel In Control? 6) Gotta Wanna Riot 7) The Dirt I'm Buried In 8) Clouds Dipped In Chrome 9) Hazmat Suit 10) Train 11) Violence No Matter What (duet with Lzzy Hale)
Formazione Johannes Eckerström (voce, pianoforte, tromba) Jonas Jarlby (chitarra) Tim Öhrström (chitarra, cori) Henrick Sandelin (basso) John Alfredsson (batteria)
Uscito nel 2023, Dance Devil Dance è il nono album degli Avatar. Quando uscì Thoughts Of No Tomorrow (2006), la gente pensò che gli Avatar fossero il nuovo miracolo death metal: scream e growl molto buoni (sono come quelli dei leggendari gruppi death metal ma almeno qui il testo si capisce), chitarra sparate a mille, batteria a mitraglietta e basso... "presente". Solo che però gli Avatar col passare del tempo hanno abbracciato anche le sonorità più pop, però lo hanno fatto bene perché la roba è molto valida. Il nono lavoro inizia con la title-track, che conferma il lato mainstream degli ultimi anni. In Chimp Mosh Pit invece si hanno sonorità più thrash metal, e anche il tema è simile a questo genere. Infatti il brano esalta la grande eccitazione che si prova nel fare pogo e il mosh pit (They call it the chimp death grip They'll tear your fucking face off The animals have it figured out When the keepers cough blood Blood). Valley Of Disease è un brano tipicamente death metal. In On The Beach si parla del mondo marino: I throw myself into the ocean To the tune of all the sirens It's the error of the ages. Gotta Wanna Riot, nonostante il titolo che sembra uno di quegli inni alla libertà hard rock anni '80 tipo We're Not Gonna Take It dei Twisted Sister, costruisce una storia molto macabra. Parte parlando di Bobby, un ragazzo che ha un'amico di nome Robbie, a cui manca una mano perché sognia milioni di dollari ma è in ritardo con i pagamenti. Bobby, che lavora all'obitorio, invece voleva andare a vedere i suoi figli tramite dei soldi che aveva risparmiato. Ma, a quanto pare, alla fine si scopre che Robbie ha mangiato i famiglia di Bobby (Oh Bobby”, said Robbie, “What have you done?” And Robbie told Bobby, “I built a bomb” “But Robbie”, said Bobby, “What’s that around your mouth?” Well Robbie told Bobby, “See I’m a cannibal now, I’m a cannibal now). Il punto forte dell'album è tuttavia The Dirt I'm Buried In. La cosa che mi intriga di questo brano è che è così radiofonico ma allo stesso tempo fatto benissimo che non saprei dire se sia mainstream o no. Perché i segni per il pop ci sono tutti: melodie adatte alla radio e video per niente metal, ma di quest'ultimo però c'è: voce del cantante che è a metà tra il growl e il cantato normale, il riff e l'assolo. Hazmat Suit è tipo la "Jet Pilot" (dei SOAD) degli Avatar, ovvero un brano sparato a mille e urlato e casinista. Ecco che arriva l'altro miglior brano: Train. Inizia come un normale brano death metal, ma a parte l'intro e il ritornello, è una pseudo ballad. Il ritmo da ballad c'è: batteria lenta ma ritmata, non c'è la chitarra e la voce non è altissima. È decisamente un tocco di stile in un' album già pieno di esso. Poi si finisce con Violence No Matter What, un duetto con Lzzy Hale degli Halestrom. Alla fin fine Dance Devil Dance è un buon risultato, in bilico tra death metal e metal radiofonico senza dubbio ben riuscito.